Paolo Prunotto

Insegnante di Yoga e Meditazione

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Paolo Prunotto • 31 ottobre 2024

I veleni della mente: cos'è il senso di colpa e come liberarsene con la meditazione.

Avete mai avuto la sensazione che alcuni pensieri o emozioni ci “avvelenino” la giornata?

La filosofia dello yoga  chiama questi stati d'animo i “veleni della mente”: emozioni intense e negative che, come vere tossine, ci allontanano dalla nostra serenità e ci tengono ancorati a pensieri distruttivi. Questi veleni principali sono tre e agiscono un po' come ingredienti base di tutte le nostre emozioni negative. 

Vediamo quali sono. 

Ignoranza o illusione:la mancanza di comprensione della vera natura della realtà, che ci porta a giudicare e vedere il mondo in modo distorto. Avidità: il desiderio costante di possedere e ottenere di più, che ci porta a non essere mai soddisfatti. Rabbia: una risposta emotiva che può trasformarsi in odio, risentimento e aggressività verso gli altri. 

Non ti preoccupare, li abbiamo tutti e tre tutti quanti! 

Questi veleni sono considerati la causa principale della sofferenza, poiché ci tengono intrappolati in un ciclo di desideri insoddisfatti e reazioni impulsive. Ma con la pratica dello yoga e della meditazione, possiamo imparare a trasformarli in saggezza e compassione.

Lo scopo dello yoga è infatti proprio questo: esplorare la nostra mente e comprendere a fondo ciò che vi accade. Solo scoprendo e riconoscendo i “veleni” che vi si annidano possiamo iniziare a trasformarli in qualcosa di positivo. Durante la mia pratica, mi capita spesso di riflettere su queste emozioni che emergono nella vita quotidiana. 

Tra tutte, una delle emozioni che mi ha portato maggiori spunti di riflessione è il senso di colpa. 

Vediamo di capirne un pò di più. Secondo la psicologia dello yoga, il  senso di colpa si nutre di aspettative e di standard spesso irrealistici. Tutti noi, consciamente o inconsciamente, abbiamo costruito un'immagine di chi “dovremmo” essere. Quando non rispettiamo questa immagine ideale, ecco che la rabbia – trasformata in senso di colpa – inizia a lavorare. A differenza della rabbia verso gli altri, che può esplodere in una reazione visibile, il senso di colpa agisce in modo più subdolo: si accumula sotto forma di giudizio, rimproveri e pensieri negativi. 

È un po' come avere un giudice interiore sempre pronto a sottolineare i nostri errori.

Esiste un modo per lavorare su questo giudice interiore e ammorbidire la nostra visione di noi stessi. Una dei primi insegnamenti che ho ricevuto molti anni fa dal mio Maestro Ven. Lama Thubten è la meditazione della compassione ,Metta Bhavana e che ora voglio condividere con te.

Metta Bhavana significa letteralmente "coltivare la gentilezza amorevole". Nella pratica, ci si siede in meditazione e si sviluppano intenzionalmente sentimenti di amore, compassione e gentilezza, iniziando verso se stessi e poi estendendoli agli altri. Questo processo aiuta a spezzare il ciclo di autogiudizio, a ridurre il senso di colpa ea costruire una base di accettazione amorevole. È un esercizio molto potente, poiché permette di allenare la mente a lasciar andare l'autocritica e a sviluppare emozioni positive verso di sé. 

Ecco come sviluppare la pratica della Metta Bhavana in cinque fasi specifiche. Ogni fase permette di espandere la compassione, lavorando prima su se stessi e poi estendendola agli altri. 
  1.  Gentilezza verso se stessiPer molti, questo primo passo può essere il più difficile, soprattutto quando ci sentiamo colpevoli. Ma coltivare la gentilezza verso noi stessi è essenziale per lasciare andare il peso del senso di colpa. In questa fase, è utile sedersi in un luogo tranquillo, chiudere gli occhi e portare l'attenzione sul cuore, immaginando di accogliere il proprio io con amore. Ripeti internamente frasi come  “che io possa essere felice”, “che io possa essere in pace”, “che io possa perdonarmi”. Visualizzazione: immagina di abbracciare te stesso con compassione. Prova a visualizzare un'energia calda che parte dal cuore e avvolge tutto il tuo essere, accogliendo anche i tuoi errori e le tue imperfezioni. Inizialmente, potrebbero emergere resistenze. La mente potrebbe mettere in dubbio la tua dignità di ricevere gentilezza, ma riconosci questi pensieri e lasciali andare. Questo è il momento di ricordarti che, come ogni essere umano, sei degno di amore e comprensione.  
  2.  Gentilezza verso una persona cara. Nella seconda fase, dirigiamo la nostra gentilezza verso una persona a cui vogliamo bene. Questo aiuta a rafforzare il sentimento di amore e compassione, che poi potremo estendere a noi stessi e agli altri. - Frasi da ripetere: “che tu possa essere felice”, “che tu possa essere al sicuro”, “che tu possa vivere in pace”.  Visualizzazione: immagina la persona cara, visualizza il suo volto e invia amore e benessere verso di lei. Coltivare questa gentilezza verso qualcuno che amiamo ci permette di riscaldare il cuore e di mantenere il flusso di compassione.  
  3. Gentilezza verso una persona neutrale. Ora si passa a una persona con cui non si ha un legame particolare, qualcuno che conosciamo superficialmente. Questa fase aiuta ad estendere la gentilezza oltre i confini del legame affettivo, espandendo la nostra capacità di compassione verso l'intero mondo umano. - Frasi da ripetere: “che tu possa essere felice”, “che tu possa essere libero dalla sofferenza”. Visualizzazione: immagina questa persona neutra e inviale sentimenti di benessere e pace. Questo passaggio aiuta a sciogliere l'attaccamento e a rendere l'amore più universale.  
  4.  Gentilezza verso una persona con cui abbiamo difficoltà.  Questa fase è particolarmente importante per liberarsi dal senso di colpa. Spesso, quando ci sentiamo in colpa, la nostra mente può riversare il giudizio su chi ci circonda, aumentando il conflitto interiore. Praticare la gentilezza verso una persona con cui abbiamo avuto difficoltà può alleviare la tensione e farci comprendere che anche gli altri, come noi, soffrono e fanno errori. Frasi da ripetere: “che tu possa essere felice”, che tu possa trovare pace”, “che tu possa essere libero dalla sofferenza”. Visualizzazione: immagina questa persona, lascia andare il risentimento e invia sentimenti di comprensione e gentilezza. Ricordati che anche chi ci ha fatto soffrire vive le proprie difficoltà e insicurezze.  
  5. Estendere la gentilezza a tutti gli esseri. L'ultima fase della Metta Bhavana è espandere la gentilezza amorevole a tutti gli esseri viventi, senza distinzione. Qui la compassione si allarga, abbracciando l'intera umanità e il mondo, riconoscendo che tutti condividiamo la stessa ricerca di felicità e pace. Frasi da ripetere: “che tutti gli esseri possano essere felici”, “che tutti gli esseri siano al sicuro e in pace”. Visualizzazione: immagina il mondo intero avvolto da una luce dorata di gentilezza. Questa fase aiuta a dissolvere ogni attaccamento e a sviluppare un senso di connessione universale.
Affrontare il senso di colpa può sembrare una sfida enorme, soprattutto quando siamo abituati a criticarci e a tenerci stretti i rimorsi. Ma questa sensazione di inadeguatezza e autocondanna, così diffusa, non è una condanna a vita. Comprendere il senso di colpa come un travestimento della rabbia e lavorare per scioglierlo con pratiche come la meditazione Metta Bhavana.

Con pazienza e costanza, la meditazione della compassione insegna alla nostra mente a sostituire il giudizio con la comprensione, l'autocritica con la gentilezza, e ci libera da quella severità interiore che spesso ci appesantisce. Impariamo a vedere noi stessi con occhi più compassionevoli, a trattare i nostri errori come lezioni ea costruire un rapporto più sereno con noi stessi.

Dare una possibilità alla gentilezza amorevole verso se stessi, anche solo per pochi minuti al giorno, e come prendersi cura di un seme: richiede tempo, ma i frutti che ne derivano portano più leggerezza, libertà e un profondo senso di pace interiore. E alla fine, forse, scopriremo che siamo sempre stati degni di quell'amore e di quella comprensione.

Se vuoi approfondire questo argomento o desideri seguire i miei corsi per imparare a meditare, seguimi sui miei canali social. Sarò felice di condividere con te questi preziosi strumenti!

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